venerdì 28 gennaio 2011

Tre enormi astronavi aliene puntano sulla Terra!


Il SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), un'organizzazione non commerciale e indipendente, ha emesso un comunicato a dir poco sensazionale: tre immense astronavi stanno puntando sulla Terra. La più grande raggiunge i 240km di larghezza e si trova, insieme ad altre due, ancora al di fuori dell'orbita di Plutone.
Le astronavi sono state individuate dall'HAARP. Secondo i ricercatori del SETI, questi oggetti altro non sono che navi spaziali aliene. Diverranno visibili nei telescopi ottici appena raggiungeranno l'orbita di Marte. Il governo Americano è stato informato dalla scoperta, e secondo calcoli effettuati su stime, queste navi spaziali raggiungeranno la terra a Dicembre del 2012.

Questo quanto pubblicato dall'English Pravda

Hogzilla

Hogzilla, lo vedete nella foto, è una delle poche creature leggendarie di cui è stata dimostrata l'esistenza.
Nella foto l'enorme maiale selvatico ucciso da un agricoltore della Georgia, Chris Griffin. Un animale lungo 4 metri e dal peso di 450 kg, che in seguito fu sppellito vicino alla sua fattoria. Quando un gruppo di scienziati del National Geographic riesumò la salma di Hogzilla, 6 mesi dopo la sua sepoltura, vennero calcolate le dimensioni esatte: 360 kg per 2,4 metri di lunghezza. Hogzilla era un ibrido tra una femmina di maiale e un cinghiale, e aveva un'età di 7 anni. Gli scienziati si chiesero come avesse fatto Hogzilla a raggiungere quelle dimensioni e quanto sarebbe potuto diventare grande se avesse raggiunto un'età superiore, i maiali solitamente vivono fino a 20 anni. È stato stimato che l'animale avrebbe potuto raggiungere i 6 metri di lunghezza e i 500 kg di peso.
Una fantasiosa ipotesi che è stata fatta per spiegare le sue enormi dimensioni è che l'animale si nutrisse delle proteine per pesci che l'agricoltore che lo uccise usava per far aumentare di dimensioni le sue carpe: la carpa più grande del mondo: 1,7 metri per 80 kg di peso.
Un'altra possibilità è che Hogzilla, essendo un incrocio tra specie differenti, non avesse ereditato dai genitori il gene inibitore della crescita, come succede ad esempio per il ligre, incrocio tra leone maschio e tigre femmina.
Il 3 Maggio 2007, ad Anniston, Alabama, fu ritrovato un animale molto simile ad Hogzilla. Questo però non aveva le stesse sembianze, e per questo è stato chiamato "monster pig", maiale mostruoso.
Altri lo chiamano, tuttavia, Hogzilla II oppure Pigzilla.

giovedì 27 gennaio 2011

GATTI ALATI?



All'inizio del maggio 1959 Douglas Shelton, un adolescente di Pinesville in West Virginia catyturò un gatto che chiamò Thomas, il quale aveva un paio di ali che  agitava come un uccello. Un cronista del "Post Herald" di Beckley, West Virginia, Fern Miniacs, riferì che si trattava di una gatta, lunga 75 cm, con una coda simile a quella di uno scoiattolo, e due ali perfettamente formate. Le ali prive di ossa avevano comunque  una struttura cartilaginosa. Ogni ala era lunga 27 cm. Le ali erano pelose e morbide, ma in prossimità del corpo risultavano ruvide. Un veterinario, il quale arrivò da Baltimora, Maryland, per studiare Thomas, dichiarò che, secondo lui, le ali dovevano essere o il risultato di un'anomalia della natura o un tentativo di far spuntare le zampe o che doveva essere una forma di evoluzione della specie.
La notizia di tale evento giunse fino a New York, dove Dave Garroway, presentatore del programma TV "Today" dell'NBC, invitò Thomas e il suo padrone che si presentarono davanti alle telecamere l' 8 giugno 1959, questa fu la prima volta che il grande pubblico venen a conoscenza dell'insolita vicenda. Ma tutto era cominciato decenni se non secoli prima.
E' dalla fine del 1800 che si parla insistentemente del mito dei Gatti Alati. Ma cosa si intende per Gatti Alati? Si tratterebbe di gatti dotati di insolite estensioni sulla schiena simili ad ali.
Si tratterebbe di esseri angelici o diabolici?
Oggi si dispone di circa 130 casi di gatti alati segnalati, con circa 20 foto di questi strani animali e un video.
Alcuni zoologi hanno avanzato la teoria di un accoppiamento tra un gatto ed uno scoiattolo volante... teoria davvero fantasiosa, come spesso accade per quelle ufficiali.
La spiegazione razionale più accreditata per questi gatti alati invece e' una rara malattia genetica che si chiama Astenia Cutanea Felina(FCA), malattia  che rende la pelle sul dorso dell'animale estremamente elastica e cadente dando l'idea per l'appunto di possedere le ali.
Malattia che crea gravi problemi nei soggetti colpiti, perchè la pelle è molto delicata e se si rompe in seguito a traumi la cicatrizzazione è molto difficoltosa e sangue stagnante può causare infezioni talvolta mortali.
La pelle deformata dalla Astenia Cutanea Felina(FCA) è generalmente priva di ossa e cartilagini, quindi queste finte ali non possono essere utilizzate dall'animale e certamente non possono permettergli di volare, come viene narrato nel folklore popolare, possono invece essere mosse dai muscoli del dorso ma nulla più.
Se facciamo un salto nella mitologia scopriamo che nei Miti Nordici la dea Freya possedeva un carro trainato da gatti alati, la dea donava la sua benevolenza a chi amava e rispettava i gatti.
C'è chi sostiene che è il pelo trascurato nei gatti a pelo lungo che si annoda, formando delle escrescenze sul dorso dell'animale, che quando esso si muove dà l'impressione all'osservatore che esso sia dotato di ali.
Un ulteriore spiegazione e' la malformazione genetica in questi felini.

mercoledì 26 gennaio 2011

Chupacabra


Chupacabra significa “succhiacapra” è sembrerebbe essere uno strano animale che da Puerto Rico al Messico, dalla Florida a Cuba uccide e mutila gli animali, soprattutto ovini. Per il Cox News Service "la creatura è in parte un alieno venuto dallo spazio, in parte un vampiro e in parte un rettile, con lunghi artigli affilati, occhi sporgenti e l’attitudine alla Dracula di succhiare il sangue mordendo il collo". 
L'agenzia Reuters ha riferito che il Dipartimento per l’agricoltura di Puerto Rico assegnò all'epoca a un veterinario il compito di investigare sul caso. Le autorità annunciarono più tardi che tutti gli animali esaminati erano morti in circostanze normali e che neppure uno di essi era stato prosciugato del proprio sangue.
Quando la nevrosi si diffuse in Messico, nell’aprile del 1996, alcuni scienziati esaminarono le fattorie dove era stato detto che i chupacabras avevano colpito. Si trattava ogni volta di cani selvatici. Un ufficiale di polizia affermò: "Non so niente di quel che accade nel resto del Messico e nel resto del mondo, ma qui i chupacabras sono solo cani selvatici", aggiungendo poi che era solo "nevrosi collettiva. E onnipresente, anche se ovunque andiamo riusciamo a provare che non si tratta né di extraterrestri, né di vampiri."
La piu' frequente descrizione e' quella di un essere che si muove con postura eretta ma leggermente curvo, che procede a balzi lasciando impronte a tre polpastrelli,(sulle impronte reali del chupacabra grava una grande incognita, spesso sono ritrovate sui luoghi degli ipotetici attacchi impronte non attribuibili a nessun animale conosciuto fino ad ora), con arti allungati terminanti in tre dita artigliate, viso appuntito e lungo con occhi rossi e allungati, due fori al posto delle narici, piccole orecchie appuntite e presenza di squame anch'esse appuntite come quelle dei coccodrilli sul dorso e sul capo oppure c'e'chi dice sia invece ricoperto di peli ispidi e lunghi sul corpo.
Queste "squame" sarebbero fatte vibrare dall'essere e produrrebbero un suono particolare, ascoltato dai testimoni in concomitanza con l'emissione di un odore sgradevole.Una caratteristica del chupacabras è il suo "camminare" sui tetti delle abitazioni provocando forte rumore sulle case con tetti in lamiera tipiche dei paesi di alcune zone cilene e messicane e di altri parti del mondo in cui si hanno testimonianze riguardo al chupacabras.Il "verso" del chupacabras è descritto dai testimoni come un urlo disumano, acuto.
Mercoledi' 5 marzo 1997 un programma radiotelevisivo americano chiamato "The End of the Line" in internet mando' in onda un intervista in cui si parlava della cattura di un presunto chupacabra.
La lingua parlata nell'intervista era lo spagnolo e tramite ricerche Jeff Rense, giornalista di "The End of the Line", Martin capi' che l'intervista era stata girata a San Antonio, in Texas, da un altro giornalista chiamato Antonio GUILLEN.
Guillen aveva intervistato l'allevatore che avrebbe catturato l'essere con una tagliola per lupi in quanto il bestiame, polli e capre venivano attaccati da un animale e ritrovati dissanguati con un foro nel collo.
Quando l'allevatore si avvicinò all'essere intrappolato, nella notte, altri due esemplari, molto più grandi di quello catturato, si trovavano nei pressi dell'allevamento e non camminavano normalmente ma procedevano a balzi di 3/4 metri.

In ogni caso
Una domanda frequente: potrebbe essere il Chupacabra frutto di una mutazione genetica?
Vedi tutte le teorie sul chupacabra
Chi può dirlo? In questi anni l'ingegneria genetica, ha fatto passi da gigante e gli esperimenti di cui noi non siamo a conoscenza sono molteplici, però esistono testimonianze di questa creatura risalenti a 600 anni fa ed allora non esisteva l'ingegneria genetica. Le autorità purtroppo tendono ad insabbiare gli avvistamenti e i casi che sospettano il coinvolgimento di questo essere.
C'e' chi testimonia che in passato in seguito ad una "battuta di caccia" al Chupacabra nell'isola di Puerto Rico nella città di San Lorenzo, le unità dell'esercito statunitense abbiano catturato due esemplari di Chupacabras vivi.
Gli addetti aeroportuali avrebbero affermato di aver visto casse trasportate da militari coperte da teli con all'interno animali vivi che si agitavano furiosamente dirette verso gli Stati Uniti.
La stampa non e' stata informata degli sviluppi riguardanti questo fatto.
Il Chupacabra ha attaccato capre, cavalli, gatti, cani, galline e altri animali domestici ma in rari casi l'uomo.
Il caso piu'eclatante fu nel 1988 nello stato di San Paolo, Brasile dove un uomo fu trovato orribilmente mutilato completamente dissanguato e privo d'organi interni e il Chupacabra fu il principale indiziato.
Esiste solo un video girato da un ricercatore, però poco chiaro, del settembre 2003 analizzato da esperti in cui si asserisce di aver ripreso un Chupacabra.
Esistono varie foto che però non provano l'esistenza del mitico Chupacabra poiché nel web circolano molte foto false.
L'unica foto sicuramente reale e' stata scattata in Argentina nel 2002 e non e' mai stata pubblicata, nemmeno sul web.
Può il chupacabra provenire da un'altra dimensione, potrebbe essere una creatura interdimensionale?
Può appartenere ad un popolo extraterrestre proveniente dello spazio?
Potrebbe far parte del famoso piccolo popolo costituito da gnomi, orchi e fate quindi del popolo del sottosuolo? Del resto e' paragonabile ai famosi Gargoyles.
Può essere una creatura terrestre a noi sconosciuta oppure una mutazione genetica non volontaria?


martedì 25 gennaio 2011

Due strani pietroglifi trovati a Nazca da team Giapponese


20 Gennaio 2011 
Il team, capitanato da Masato Sakai, professore della Yamagata University ha dichiarato che i die strani disegni sembrano essere una testa umanoide e un animale. Lo stesso team di ricerca nel 2006 si era reso protagonista della scoperta di circa 100 pietroglifi nella piana di Nazca, la maggior parte dei quali erano linee dritte e triangolari. Questi disegno sono stati trovati a circa 10km dal plateau di Nazca quello famoso per i suoi giganteschi pietroglifi. Mentre un tempio si trova molto vicino al sito delle nuove scoperte.
"Non siamo soliti trovare disegni di animali viventi da questa parte del plateau," Watanabe, ha dichiarato il capo della spedizione.
La testa umanoide è lunga in totale 4,2 metri e larga 3,1, e si vedono chiaramente due occhi, una bocca e l'orecchio destro.Analisi sul terreno lasciano presupporre che il disegno fu fatto durante il periodo iniziale della civilizzazione di Nazca o addirittura prima.
Ci viene un dubbio a questo proposito: è possibile che la foto sia l'identikit di un alieno? In fondo non è molto dissimile da come vengono solitamente rappresentati. Ma in ogni modo, essendo questi disegni apparentemente molto più antichi degli altri possiamo ipotizzare che quelli più famosi non siano altro che un'imitazione di disegni preesistenti? Il culto del cargo è noto a tutti i ricercatori di frontiera, e se la piana di Nazca fosse un esempio in merito? Se i primi disegni fossero stati tracciati da una civiltà superiore e i successivi non fossero altro che imitazioni curate dai locali secoli dopo?
L'altro disegno, un animale, lungo 2.7 metri e largo 6.9  non è stato rivelato cosa fosse in realtà, ma è insolito un animale più largo che lungo a nostro avviso. il fatto che non circolino delle foto, come invece della testa umanoide può voler dire due cose: 1 il disegno è così rovinato che non renderebbe l'idea o 2 che è meglio che la foto del disegno non circoli.
Si sta cercando anche di comprendere se esiste una relazione tra i due nuovi disegni e il tempio eretto nelle vicinanze.
Altri misteri si aggiungono alla già misteriosissima ed enigmatica piana di Nazca.

lunedì 24 gennaio 2011

IL MIRACOLO DELLA NEVE



Non ci sono veri e propri documenti in cui si descrivono possibili avvistamenti di U.F.O. nel passato, ma solo descrizioni di tipo letterario, e descrizioni grafiche. Queste ultime sono addirittura presenti, in diverse tele e in vari dipinti di autori contemporanei all'evento. Una fra queste tele famose è "Il Miracolo Della Neve" del pittore Masolino da Panicale, che rappresenta uno stranissimo evento che vede protagonista Papa Liborno (352-266 A.D.).
Secondo la tradizione, il Papa ricevette in sogno dagli angeli, l'ordine di far costruire una nuova Basilica a Roma, nel luogo esatto in cui si sarebbe manifestata una nevicata miracolosa. Il giorno dopo, cadde dal cielo, contrariamente a qualsiasi previsione metereologica, una sostanza bianca simile a neve, pur essendo una calda giornata d'Agosto. Lo strano fenomeno avvenne solo in una zona limitata di Roma, in cui, per l'appunto successivamente, fu edificata la nuova chiesa di S. Maria Maggiore.
Nella raffigurazione di Masolino, notiamo il pontefice romano che si accinge ad indicare l'esatto perimetro della futura costruzione sacra, proprio nella zona "imbiancata" dalla miracolosa neve, neve dipinta ancora nell'atto di cadere dal cielo. Nella parte superiore del dipinto vi sono Cristo e la Vergine che osservano la scena dai cieli.
Ma era agosto! Come è possibile che nevicasse?  Nell'opera  di Masolino vediamo  una dettagliata descrizione dell'evento, la neve è rappresentata  che cade da una grossa "nuvola", di colore grigiastro dalla forma simile a quella di un sigaro. Sotto di essa sono  dipinte altre nuvole più piccole. Osservandole attentamente, vi sembrano comuni nbi? All'epoca le nuvole venivano dipinte così? Se osservate bene  queste insolite  nubi posseggono lineamenti netti anziché vaporosi. Stranamente poi è illuminata solo la loro parte superiore e la maggior parte di queste pseudo nuvole sono, stranamente, munite di cupola: se confrontiamo la foto di un disco volante scattata su Siena nel 1954, mentre dal cielo cadeva "bambagia" c on le strane nuvole del Masolino, possiamo notare una certa somiglianza, è casuale?

domenica 23 gennaio 2011

IL COLTELLINO MULTIUSO FU INVENTATO DAI ROMANI

 
 
Sembra incredibile ma il ritrovamento di un coltellino svizzero antelitteram ha reso tutto il mondo partecipe di una grande verità: il primo coltellino multiuso della storia è stato fabbricato dai Romani. Insomma gli svizzeri sono arrivati con circa due millenni di ritardo. L’incredibile ritrovamento è stato effettuato in un area dove solitamente gli eserciti romani si accampavano nella lontana e brumosa Gran Bretagna. Oggi questo prezioso e tecnologicissimo reperto, risalente, secondo gli archeologi a circa 200 anni prima di Cristo, si trova, purtroppo per noi italiani, esposto in una splendida teca al Fitzwilliam Museum di Cambridge. Secondo gli esperti di storia romana antica però, questo prezioso utensile, non era ad appannaggio degli eserciti romani, ma doveva far parte della dotazione di un viaggiatore, molto probabilmente benestante, il quale, quasi sicuramente, si fece costruire ad hoc questa meraviglia per le sue esigenze di viaggio. Il coltellino, che non ha nulla a che vedere con il più noto pugio, che come il gladio, è stato una delle armi preferite dagli antichi Romani. Vegezio dice di in proposito: “Un taglio fatto con la lama, anche se dato con forza, raramente uccide.... mentre, al contrario, un colpo di punta che penetri anche solo di due pollici, è generalmente fatale... il corpo rimane al coperto, mentre con una spinta decisa l'avversario riceve il colpo prima ancora di vedere l’arma.” In ogni modo il prezioso artefatto, non serviva per offendere quanto per rendersi la vita più comoda, infatti, è realizzato non in ferro o bronzo ma in argento, ed è dotato di una piccola lama in ferro, ma ha inoltre un cucchiaio, anche una spatola, poi uno stuzzicadenti metallico, non si fa mancare una forchetta e infine è dotato di uno sperone in ferro. Misura in totale 15 centimetri in lunghezza e 8 in larghezza, ed è indiscutibilmente il primo esempio di coltello multiuso della storia.
"Questo è probabilmente un artefatto risalente a 200-300 anni prima di Cristo, quando l'Impero Romano e le sue province vivevano un momento di grande splendore. L'espansione dell' Impero ha reso permesso nuove conquiste ed ha portato alcuni individui a diventare molto ricchi" sostiene un portavoce del museo inglese da noi intervistato. “Sicuramente era un oggetto molto utile e dai molti usi tra cui quello estrarre le lumache dal loro guscio.”
Alcuni ricercatori pensano che la spatula potesse servire a estrarre la salsa da recipienti dal collo stretto. Quello che è incredibile, a parte lo splendido lavoro manifatturiero che nulla ha da invidiare a quello odierni è che il coltellino originariamente fu ritrovato, una ventina di anni fa, nel bacino del mediterraneo, ma nessuno sa esattamente dove, è fu acquistato dal museo nel 1991.
Cercando di indagare sulla sua provenienza abbiamo sentito la Curatrice delle Antichità del Fitzwillian Museum, la dottoressa Lucilla Burn, la quale però ci dice che il coltello è stato acquistato dal museo inglese dalla Hesperia Arts Auction Ltd di New York. E che sa che precedentemente ora stato venduto a Christies a Londra nel 1986, e che prima di allora faceva parte di una collezione privata inglese. Le tracce a ritroso del primo coltello multiuso della storia si fermano qui purtroppo. Per la privacy non c’è stato comunicato il nome della famiglia britannica che lo ha messo all’asta inizialmente. Ci arrendiamo alla nebulosità del commercio di reperti archeologici ma ci chiediamo, perché mai, lo stato italiano non abbia pensato di acquistare questo reperto così insolito e stupefacente. Forse perché, come dice la stessa responsabile del museo inglese, scusandosi per non conoscere il luogo esatto del ritrovamento dell’oggetto, ne esistevano di simili, anche se meno complessi in tutto l’Impero Romano? Nel qual caso, continuando a non apprezzare la scelta dei nostri musei, ne esiste uno nei musei italiani visibile al pubblico?

venerdì 7 gennaio 2011

Eccoci

Cominciamo con i saluti,
in seguito non avremo tempo di farceli.
Se siete qui per sapere notizie vere e non censurate siete nel posto giusto.
A presto!