giovedì 1 giugno 2017

LA STRANA SCOMPARSA
DI BRUNO BORGES 10


LA POLIZIA CIVILE HA TROVATO DEI DOCUMENTI CHE GARANTISCONO DELLE PERCENTUALI DI GUADAGNO SULLA VENDITA DEI LIBRI LASCIATI DA BRUNO. CELLULARI SCOMPARSI DALL’APPARTAMENTO DI BRUNO RITROVATI A CASA DI UN SUO AMICO

Siamo forse a una svolta del mistero che tiene il Brasile e il mondo con il fiato sospeso. Marcelo Ferreira, 25 anni, amico dello studente di psicologia scomparso Bruno Borges, è stato arrestato dalla Polícia Civil di Acre ieri, il 31 maggio 2017, per falsa testimonianza. Marcelo ha nascosto alla polizia di possedere i contratti stipulati da Bruno che gli permettono di guadagnare percentuali sulla vendita dei libri lasciati dal ragazzo.


L’investigatore Alcino Júnior, della Polícia Civil di Acre, ha dichiarato di aver trovato i contratti  dopo aver espletato un mandato di perquisizione nella casa di Ferreira. Nei documenti Bruno lascia una parte del denaro risultante dalla vendita dei libri a Marcelo, a Márcio e un’altra parte a suo cugino Eduardo Veloso Borges.



Ora le autorità si stanno chiedendo se questo era un piano organizzato in questo modo sin dall’inizio dallo scomparso o se qualcuno delle persone finora coinvolte abbia avuto un parte ulteriore nella vicenda. La cosa curiosa è che Bruno Borges, poco prima della scomparsa, si è recato dal Notaio per registrare i contratti in questione. Cosa che fa pensare immediatamente a una macchinazione.
“Il contratto mostra come ci sia un termine entro il quale debbano essere divulgati questi libri, un termine entro il quale debbano essere pubblicati, e percentuali diverse per coloro che hanno aiutato e collaborato nella vicenda” così ha affermato Júnior al portale G1.
Alla rete Globo 1, la madre dello studente di psicologia, Denise Borges, ha parlato delle percentuali di guadagno sui contratti ritrovati: 15% per Ferreira e per il cugino di Bruno e 5% per Gaiote. E siamo al 45%, l’altro 55% per ora sembra vada a Bruno Borges. Il tutto perché gli amici hanno aiutato Bruno per giorni per sistemare il suo appartamento come emerge dalle fotografie che hanno fatto il giro del mondo. In una delle clausole del contratto Bruno ancora esonera l'amico da ogni responsabilità civile, penale per quanto riguarda il progetto e afferma che Marcelo è estraneo a tutto.


La sorella di Bruno, Gabriela Borges, ha fatto un post su Facebook dicendo che la famiglia era a conoscenza dell’esistenza di questi contratti. “Dal giorno della scomparsa ne eravamo a conoscenza e questo non cambiava molto le cose. Anche perché i piani di Bruno erano precisi e aveva bisogno di denaro. In fondo non si possono costruire ospedali e aiutare le persone con l’amore e basta,” scrive su Facebook. La famiglia sta per pubblicare il primo libro.

Permetteteci una riflessione: allora la famiglia sapeva dell’esistenza dei contratti ed è ragionevole immaginare che l’abbia detto alla Polizia. La Polizia da par suo lo ha tenuto nascosto per cercare di scoprire chi mentiva sulla vicenda di Bruno e nella rete sono caduti due suoi amici per falsa testimonianza. La cosa che non è chiara è se questa vicenda sia una grandiosa operazione di marketing, se Bruno sia stato ucciso o se tutto ciò serva a dare maggiore rilevanza e pubblicità a una vicenda che non ha fini di lucro. Molto dipenderà da prezzo a cui saranno venduti i libri. Da notare che se Bruno non aveva soldi per farsi aiutare nel suo progetto è normale che possa aver conferito percentuali sulle vendite dei libri a chi lo ha aiutato a realizzare il tutto. In questo non c’è nulla di male, curioso il fatto invece che Gaiote avesse i telefonini di Bruno…


I DUE CELLULARI
Ora nelle stesse perquisizioni la Polícia Civil ha ritrovato cellulari, mensole e letto, dell’appartamento di Bruno a casa di Márcio Gaiote. I cellulari sono stati presi, probabilmente da Gaiote, prima che Bruno mettesse nel suo appartamento la statua a grandezza naturale del filosofo italiano Giordano Bruno, prima di aver lasciato 14 manoscritti crittografati e aver ricoperto le pareti con scritte misteriose, quindi prima di scomparire.
Il tutto è stato possibile grazie al mandato di perquisizione ottenuto dalla denuncia della madre di Bruno Borges ha fatto alla polizia. Dalla denuncia emerge che ha scoperto che due cellulari del figlio erano a casa di Gaiote, grazie a una sua amica agli inizi di Maggio. I telefoni sono stati restituiti alla famiglia di Bruno e la madre dello scomparso ha denunciato sia Ferreira che Gaiote per furto.


LA POLIZIA: GLI AMICI DI BRUNO BORGES SI INVIANO MESSAGGI DICENDO CHE DIVENTERANNO RICCHI CON I LIBRI
Sono state rinvenute chat sul cellulare di Marcelo Ferreira fermato il 31 maggio. Chat scambiate con Márcio Gaiote, entrambi amici di Bruno Borges, scomparso dal 27 marzo che dimostrano l’intenzione dei due di arricchirsi con la divulgazione dei 14 manoscritti crittografati rinvenuti dopo la scomparsa.
Come detto i soldi vanno anche a Eduardo Veloso Borges, cugino di Bruno, che ha prestato 20mila R$ 20 per il “Projeto Enzo”, come è stato chiamato nel contratto.
Secondo la polizia Marcelo ha contribuito e partecipato alla modifica dell’appartamento di Bruno, dove sono stati lasciati 14 libri crittografati. Nei messaggi intercettati Ferreira e Gaiote commentavano le ripercussioni mediatiche del caso.
Il contratto stabilisce, come accennato, che i due amici avrebbero preso il 15% del guadagno lordo del “Projeto Enzo” e dei 14 manoscritti, a condizione di mantenere il silenzio per non meno di tre anni. I pagamenti sarebbero avvenuti, come da contratto, il giorno 10 di ogni mese, sul conto corrente. Il progetto sarebbe stato lanciato alla fine del mese di aprile del 2107 e il contratto è stato redatto il 10 marzo e registrato dal notaio il 27 dello stesso mese, data della scomparsa di Bruno Borges.
Chi ha portato il contratto al notaio allora il 27? Proprio Bruno Borges?
La polizia ha scoperto che Marcio Gaiote, l’altro amico di Bruno, che ha aiutato anche lui nella vicenda non vive più a Rio Branco. Márcio vive a Vitória da Conquista, nello stato di Bahia, e la polizia lo sentirà presto.
A questo punto è lecito chiedersi se la scomparsa di Bruno facesse parte della pubblicità per poi vendere i libri? Bruno ha costruito l'intera stanza per questo? Ha messo su questa vicenda per una questione di marketing? Le somiglianze con Giordano Bruno, la statua del filosofo italiano e il libri filosofici sono tutte coincidenze? Bruno Borges è stato ucciso dai suoi due ‘amici’? Quale è il ruolo della famiglia in tutto questo?  


IL PROGETTO ENZO
Il contratto è tra Bruno Borges e Marcelo Ferreira.
Curiosamente va notato che in una delle clausole che sono state diffuse in rete dalla giornalista Lilia Camargo si legge: Questo contratto ha come oggetto il “Progetto Enzo” e le “14 Letterature Iniziali”.





Ora si legge ancora che le “14 Letterature Iniziali” fanno parte del lancio del “Progetto Enzo.” Quindi questi testi sono utili al lancio del progetto ma non sono il progetto stesso.


Marcelo sembra dovesse occuparsi delle vendite dei libri e la clausola 8 lo obbliga a mostre le ricevute a Borges entro il 5 di ogni mese per avere la sua percentuale. Ora il punto è se Marcelo vende i libri, incassa anche il denaro, poi porta ricevute e denaro a Bruno Borges e questi lo paga? Curiosamente in un'altra clausola si legge che non si può recedere dal contratto firmato.

Tra l'altro non c'è la firma di Marcelo ma c'è quella di Borges.
C’è qualcosa che non torna, è evidente in questo contratto.
Ma le domande principali sono: cosa è il “Progetto Enzo” e soprattutto cosa si intende per “Letterature Iniziali”?
Al momento non ci sono risposte, ma la cosa suona strana. Perché Letterature e non Manoscritti? Perché “Iniziali” ce ne saranno altre?

TUTTO PROGRAMMATO?
Il fatto che Bruno Borges, afferma la polizia, il giorno della sua scomparsa sia stato da un notaio per far registrare i contratti fa pensare a un piano ben programmato. Contratti riguardanti i 14 libri che secondo la famiglia trattano di filosofia, scienza, occultismo e fisica quantistica. Bruno Borges avrebbe ricevuto una missione superiore e avrebbe cominciato a scrivere i libri, così sostiene l’amico d’infanzia Thales Vasconcelos, che lo ha aiutato con uno dei manoscritti, il XIII libro intitolato “Saggio sulle domande senza risposta”.
Saggio in cui Bruno affronta le domande che ci si pone durante l’infanzia: “Chi sono io?” “Quale è lo scopo della vita?” “Esiste un dio?” Vasconcelos afferma che Bruno parlava di una proiezione astrale, del modo di separare lo spirito dal corpo e viaggiare così in altre dimensioni.
Anche Marcio Gaiote ha aiutato Bruno, proprio Gaiote aveva detto tempo prima, sempre a Globo 1, che Bruno voleva vivere in una caverna isolato e che aveva un progetto da portare avanti anche se non rivelava quale. La polizia stessa, venuta a conoscenza di questi ultimi dettagli ha affermato che tra gli amici che lo hanno aiutato e Bruno esista un patto del silenzio che impedisce al momento di sapere quale sia il progetto in questione.
La sorella di Bruno afferma che è in atto un tentativo di denigrare l’immagine di Bruno: “Non vedo alcun problema nel fare un contratto che ricompensi gli amici che lo hanno aiutato […] chi conosce Bruno sa bene come è fatto e quello che c’è nel suo cuore e quale è la vera motivazione della pubblicazione della sua opera, che per inciso, è molto interessante.”
Il padre di Bruno, Athos Borges, sostiene che non si tratta di marketing, che Bruno non aveva bisogno di soldi e che tutta la vicenda sia molto più importante del denaro.
Crediamo ancora, o vogliamo credere a queste parole, in ogni modo a breve la famiglia pubblicherà il primo libro, e vedremo quale sarà il prezzo di copertina…