lunedì 22 maggio 2017



LA STRANA SCOMPARSA 
DI BRUNO BORGES 9





Sembra tutto fermo riguardo la vicenda della strana scomparsa dello studente di psicologia di 24 anni Bruno Borges che, in quel di Rio Branco, ha lasciato dietro di sé una stanza piena di libri manoscritti, di diagrammi alchemici con tanto di statua di Giordano Bruno. Tutto il Brasile lo cerca e varie sono le voci che appaiono come lucciole sul web e suoi social network. 



I genitori sono preoccupati e frustrati da questo lungo silenzio che dura ormai da 50 giorni e tutti i giorni e tutte le notti si chiedono che fine abbia fatto loro figlio. Hanno pensato e sperato che Bruno tornasse per i vari anniversari che si sono succeduti dal 27 marzo scorso, giorno in cui è sparito ma invano. 
Eppure qualcosa si muove. 


Dalle notizie che giungono dai media brasiliani risulta che i libri tradotti dalla famiglia in realtà non siano cinque, come comunicato in precedenza ma quattro. Inoltre la madre di Bruno rivela che il secondo volume non può essere pubblicato in quanto ci sarebbe un messaggio di Bruno che lo vorrebbe pubblicato per ultimo. Quindi ci sarebbe un messaggio di Bruno che indica come debbano essere pubblicati i libri, in che sequenza. Le considerazioni a questo punto sono molte. La prima considerazione è che esiste una scaletta di pubblicazione dei libri fatta da Bruno, almeno così riferisce la madre. La seconda è che di questa scaletta non se ne era parlato fin’ora e adesso invece viene resa pubblica la sua esistenza in maniera quasi casuale in articoli pubblicati dai media brasiliani come G1. 
Ma se esiste una scaletta di pubblicazione dei 14 manoscritti lasciati da Bruno è evidente che lo studente di psicologia brasiliano volesse farli pubblicare e vendere. La cosa getterebbe sulla vicenda una luce ambigua e darebbe l’idea che la misteriosa scomparsa del ragazzo sia stata comunque attuata per pubblicizzare i libri. Dietro potrebbe non esserci necessariamente la volontà di trarne profitto, è possibile che si sia attuata questa strategia per pubblicizzare e far diffondere il messaggio contenuto in questi libri(che dovrebbero migliorare l’umanità) ma il dubbio rimane.    
La madre comunque si è rifugiata nella religione ed è entrata in un gruppo di preghiera ed è impegnata spesso in novene nella speranza che Bruno ritorni a casa, va a messa tutte le mattine e spera che il potere divino possa aiutarli. 
I quattordici libri lasciati dal giovane studente brasiliano sono in via di decodifica e Athos Borges, il padre di Bruno sta cercando un editore per pubblicare il primo volume. Secondo la madre Denise, tutti devono essere pubblicati nell’ordine che il figlio ha suggerito. Ha aggiunto anche che la lettura dei quattro libri l'ha aiutata a capire meglio la scomparsa del figlio e le sue idee.
“Chiaro che mi ha aiutato a capire. sono confortata” afferma “il lavoro per tradurre i libri di Bruno coinvolge tutta la famiglia.” Denise è la responsabile della digitalizzazione dei manoscritti e il padre per la loro divulgazione. I fratelli invece si occupano della decodifica di ogni volume. Alcuni hanno oltre 200 pagine “Posso parlare dei quattro che ho letto. Trattano di filosofia, di questioni relative alla conoscenza e a vicende che ha vissuto realmente e che ha studiato. Parla anche degli effetti collaterali quando si va in estasi. In altre parole, è molto interessante”, rivela a G1 la madre. “Devo essere paziente”.


Indagini
Il segretario aggiunto della Polizia Civile, Josemar Portes, riferisce alla rete G1 che le indagini continuano e la pista seguita è quella dell’allontanamento volontario di Bruno. Portes afferma anche che ancora non si conosce il luogo ove il giovane si è ritirato.
“Stiamo indagando a tutto campo con cura e attenzione. Non lo abbiamo ancora localizzato e tutte le ipotesi sono ancora aperte anche se sembra un atto volontario e finché non ne saremo sicuri continueremo a indagare per escludere qualsiasi tipo di violenza o costrizione” chiarisce. 
















giovedì 11 maggio 2017

LA STRANA SCOMPARSA 
DI BRUNO BORGES 8


Abbiamo visto come uno dei simboli, quello sotto la statua di Giordano Bruno sia stato tratto dal cartone animato Full Metal Alchimyst. Vediamo di scoprire di più riguardo questo anime e di capire cosa significa di preciso tutto questo.

 LA QUESTIONE FULL METAL ALCHMIST



“Senza sacrificio l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato ‘il principio dello scambio equivalente’ A quel tempo, noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita.” Citazione tratta dall’anime.

Fullmetal Alchemist è una serie manga e anime giapponese scritta da Hiromu Arakawa. È nota per trattare il tema dell’alchimia in modo originale: l’alchimia è la scienza/magia più importante e potente del mondo e permette di riparare oggetti, deformare e distruggere la materia, curare ferite e probabilmente di riportare in vita le persone attraverso l’uso di un cerchio alchemico.  



Il mondo dell’anime Fullmetal Alchemyst è affascinante e ruota intorno a un unico concetto: alchimia. Individui che hanno la capacità di analizzare, distruggere e ricreare oggetti sono noti come alchimisti. L’alchimia segue due regole: transmutare l’oro e non riportare mai qualcuno in vita. Ecco la storia dell’anime è questa i due fratelli Edward e Alphonse cercano di riportare in vita la madre per mezzo di complessi simboli che giocano un ruolo importante nel loro tentativo di infrangere il tabù massimo quello chiamato trasmutazione umana per mezzo del cerchio di trasmutazione. Il cerchio è un simbolo di unità e spiritualità, della connessione di tutto con tutto. In alchimia il principio è “tutto è uno e uno è tutto”.


I due studiano alchimia e cercano invano di riportare in vita la madre defunta: secondo il principio di scambio equivalente, per ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcos’altro dello stesso valore; così Edward si ritrova senza una gamba e Alphonse perde l’intero corpo, andando contro le leggi alchemiche che dicono che è impossibile riportare in vita una persona.



Elementi comuni
Nell’anime abbiamo l’uso del Cerchio alchemico disegnato sul suolo per farvi confluire la propria energia per la Trasmutazione. Attraverso di essa si possono scomporre, ricomporre e deformare gli elementi. La trasmutazione umana è la più pericolosa, tra l’altro vietata, poiché chi ci prova perde una parte o l’intero corpo.
Chi tenta di eseguire una trasmutazione umana, dopo aver oltrepassato il Portale, si ritrova di fronte alla Verità. Essa è identificata con un essere supremo e perfetto, un dio. Ogni persona attraversa un personale portale e vede il “dio” come una persona completamente bianca. A chiunque gli chieda chi sia, la Verità risponde dicendo “Io sono ciò che voi chiamate mondo, spazio, dio, verità, tutto o anche uno... e infine, io sono te”.

Il settimo e mancante metallo planetario, Mercurio, simboleggia la mente, la comunicazione e l’intelletto. Così per questo le braccia, le mani e le spalle durante la trasmutazione vengono deformate. Inoltre il corpo trasmutato manca del plesso solare, l’addome, i polmoni, l’intestino e il resto del sistema nervoso e respiratorio.

Il testo che corre lungo tutto il cerchio, fu preso completamente dal noto alchimista George Ripley morto nel 1490. I suoi scritti impressionati goderono di enorme fama dal XV secolo al XVII secolo. Le opere di George Ripley furono studiate da famosi alchimisti come John Dee, Robert Boyle e persino da Isaac Newton. Ripley studiò in Italia per oltre venti anni ed era molto amico di Papa Innocenzo VIII, quandò tornò in patria scrisse The Compound of Alchymy; noto anche come Twelve Gates leading to the Discovery of the Philosopher's Stone (Liber Duodecim Portarum) nel 1471. Curiosamente The Compound of Alchemy è basato in gran parte su un alchimista poco noto del XV secolo un certo Guido de Montanor.
Tornando a Full Metal Alchimyst possiamo affermare che la creatrice dell’anime Hiromu Arakawa, abbia attinto a piene mani dalla vera alchimia per creare i vari cerchi e pentacoli oltre che la storia e le vicende narrate. Quindi al momento, per quanto ci permette la nostra conoscenza della materia sembra proprio che le dozzine dei cerchi di trasmutazione di cui è infarcito l’anime siano reali. Così è probabile che Bruno Borges abbia messo in pratica o abbia cercato di fare un esperimento reale, sulla scorta di documentazioni storiche, documentate e non inventate quantunque possano esser in parte aver molto in comune con un anime esoterico e per iniziati.