LE OSCURE ORIGINI
DELLA FESTA DI SAN VALENTINO
di come
la Chiesa pose fine a un popolare rito pagano per la fertilità, e di come
questo nei secoli sia poi divenuto un rito ancor più pagano.
Tutti
conoscono la festa degli innamorati, di San Valentino, che si tiene il 14
febbraio di ogni anno. Una festa che oggi ‘ordina’ di celebrare il romanticismo
e l’amore per il compagno o la compagna. Alcuni ormai hanno capito che si
tratta di una festa esclusivamente commerciale dove perfino andare a cena fuori
costa più degli altri giorni, altri la osservano religiosamente quasi più della
Pasqua, ma quanti sanno delle oscure e sanguinarie origini di questa festa?
E
come sempre accade per saperne di più dobbiamo ritornare ai tempi dell’Antica
Roma. qui dal 13 al 15 febbraio di ogni anno i Romani celebravano i Lupercalia.
Un rito arcaico in cui veniva sacrificata una capra e un cane, questi venivano
fatti a pezzi e con le strisce della loro pelle ancora sanguinanti venivano
colpite le donne che correvano nude e ubriache per la città. Donne che, soprattutto
quelle giovani, facevano la fila per essere ‘frustate’ con le strisce di pelle insanguinate
in quanto si credeva che tutto ciò aumentasse la loro fertilità.
Sempre all’interno dei Lupercalia si teneva
poi una sorta di lotteria, un bimbo estraeva da una giara i biglietti con
nomi di giovani donne e giovani uomini e
costoro dovevano accoppiarsi per tutta la durata della festa.
Con il passare
dei secoli però questo rito divenne sconveniente per la Chiesa di Roma che
decise di farlo passare in secondo piano utilizzando il nome di un uomo ucciso
due secoli prima. Accadde tutto nel V secolo dopo Cristo per opera di Papa
Gelasio che, riesumò un avvenimento accaduto nel 270 dopo Cristo. A quell’epoca
infatti Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i
pagani. Invitato dall’Imperatore Claudio II a sospendere la celebrazione
religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di
convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II ebbe rispetto di Valentino
e lo graziò affidandolo ad una nobile famiglia ma Valentino venne arrestato una
seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L’impero proseguiva
nelle sue persecuzioni contro i cristiani ed i vertici della Chiesa di Roma e,
poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo
catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo,
temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo terzo
arresto gli fu fatale: morì decapitato nel 273 per mano del soldato romano
Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano.
Quale
migliore possibilità di mettere fine a questa pratica pagana e primordiale? Così
con Papa Gelasio in testa la Chiesa trovò il modo di sostituire il pagano
Lupercus. Siamo nel 496 d.C. Papa Gelasio riuscì a cancellare la festa pagana decretando
che venisse seguito il culto di San Valentino. C’è chi sostiene che curiosamente
però l’anima dei Lupercalia rimase intatta in quanto, nonostante l’intervento
della Chiesa la festa del 14 febbraio riguarda sempre un giorno di fertilità e
di amore, proprio come i riti pagani ancestrali degli antichi romani.
William
Shakespeare ci mise del suo per 'romanticizzare' questa festa nelle sue opere
infatti divenne popolare in Inghilterra e nel resto d’Europa. Per non parlare
di Geoffrey Chaucer che nel suo poema Parlamento degli uccelli associa la
ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. Nel
medioevo furono creati dei biglietti amorosi che erano regalati durante il
giorno di San Valentino, poi la festa varcò l’oceano e arrivò nel Nuovo Mondo.
ed ecco che l’industria investì sulle cartoline amorose per la festa già nel
XIX secolo e il 14 Febbraio non fu più lo stesso. Nei Paesi anglosassoni sin
dal XIX secolo ci si scambia i ‘Valentine’, bigliettini d’amore con le sagome
dei simboli dell’amor romantico come cuori, colomba e Cupido. A metà Ottocento
negli Stati Uniti l’industria Esther Howland iniziò a produrre biglietti di San
Valentino che invasero il mercato. Ma perché limitarsi ai biglietti? Con il
passare del tempo infatti questi furono sostituiti dai ben più costosi e
redditizi scatole di cioccolatini, mazzi di fiori o gioielli. In Germania gli innamorati scrivono
bigliettini e acquistano regali e fiori per il proprio partner. In Giappone la
tradizione prevede che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini
ai ragazzi, anche se non sono necessariamente i loro fidanzati. In Spagna il 14
febbraio vanno a ruba le rose rosse e negli Stati Uniti, San Valentino viene
festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffiguranti gli
eroi dei cartoni animati.
Oggi
San Valentino è un business miliardario al qualche nessuno sa resistere e chi
prova a farlo viene addirittura fatto sentire in colpa, in molti non fanno
altro che comprare gioielli e fiori per i loro amati, altri lo celebrano
mangiano da soli a casa, invece, molte poche persone invece lo trascorrono come
facevano gli antichi Romani.