lunedì 13 febbraio 2017



LE OSCURE ORIGINI
DELLA FESTA DI SAN VALENTINO


di come la Chiesa pose fine a un popolare rito pagano per la fertilità, e di come questo nei secoli sia poi divenuto un rito ancor più pagano.


Tutti conoscono la festa degli innamorati, di San Valentino, che si tiene il 14 febbraio di ogni anno. Una festa che oggi ‘ordina’ di celebrare il romanticismo e l’amore per il compagno o la compagna. Alcuni ormai hanno capito che si tratta di una festa esclusivamente commerciale dove perfino andare a cena fuori costa più degli altri giorni, altri la osservano religiosamente quasi più della Pasqua, ma quanti sanno delle oscure e sanguinarie origini di questa festa?
E come sempre accade per saperne di più dobbiamo ritornare ai tempi dell’Antica Roma. qui dal 13 al 15 febbraio di ogni anno i Romani celebravano i Lupercalia. 




Un rito arcaico in cui veniva sacrificata una capra e un cane, questi venivano fatti a pezzi e con le strisce della loro pelle ancora sanguinanti venivano colpite le donne che correvano nude e ubriache per la città. Donne che, soprattutto quelle giovani, facevano la fila per essere ‘frustate’ con le strisce di pelle insanguinate in quanto si credeva che tutto ciò aumentasse la loro fertilità.  




Sempre all’interno dei Lupercalia si teneva poi una sorta di lotteria, un bimbo estraeva da una giara  i biglietti con nomi di giovani donne e giovani uomini  e costoro dovevano accoppiarsi per tutta la durata della festa. 



Con il passare dei secoli però questo rito divenne sconveniente per la Chiesa di Roma che decise di farlo passare in secondo piano utilizzando il nome di un uomo ucciso due secoli prima. Accadde tutto nel V secolo dopo Cristo per opera di Papa Gelasio che, riesumò un avvenimento accaduto nel 270 dopo Cristo. A quell’epoca infatti Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall’Imperatore Claudio II a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II ebbe rispetto di Valentino e lo graziò affidandolo ad una nobile famiglia ma Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani ed i vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo terzo arresto gli fu fatale: morì decapitato nel 273 per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano.

Quale migliore possibilità di mettere fine a questa pratica pagana e primordiale? Così con Papa Gelasio in testa la Chiesa trovò il modo di sostituire il pagano Lupercus. Siamo nel 496 d.C. Papa Gelasio riuscì a cancellare la festa pagana decretando che venisse seguito il culto di San Valentino. C’è chi sostiene che curiosamente però l’anima dei Lupercalia rimase intatta in quanto, nonostante l’intervento della Chiesa la festa del 14 febbraio riguarda sempre un giorno di fertilità e di amore, proprio come i riti pagani ancestrali degli antichi romani.


William Shakespeare ci mise del suo per 'romanticizzare' questa festa nelle sue opere infatti divenne popolare in Inghilterra e nel resto d’Europa. Per non parlare di Geoffrey Chaucer  che nel suo poema Parlamento degli uccelli associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. Nel medioevo furono creati dei biglietti amorosi che erano regalati durante il giorno di San Valentino, poi la festa varcò l’oceano e arrivò nel Nuovo Mondo. ed ecco che l’industria investì sulle cartoline amorose per la festa già nel XIX secolo e il 14 Febbraio non fu più lo stesso. Nei Paesi anglosassoni sin dal XIX secolo ci si scambia i ‘Valentine’, bigliettini d’amore con le sagome dei simboli dell’amor romantico come cuori, colomba e Cupido. A metà Ottocento negli Stati Uniti l’industria Esther Howland iniziò a produrre biglietti di San Valentino che invasero il mercato. Ma perché limitarsi ai biglietti? Con il passare del tempo infatti questi furono sostituiti dai ben più costosi e redditizi scatole di cioccolatini, mazzi di fiori o gioielli.  In Germania gli innamorati scrivono bigliettini e acquistano regali e fiori per il proprio partner. In Giappone la tradizione prevede che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, anche se non sono necessariamente i loro fidanzati. In Spagna il 14 febbraio vanno a ruba le rose rosse e negli Stati Uniti, San Valentino viene festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffiguranti gli eroi dei cartoni animati.

Oggi San Valentino è un business miliardario al qualche nessuno sa resistere e chi prova a farlo viene addirittura fatto sentire in colpa, in molti non fanno altro che comprare gioielli e fiori per i loro amati, altri lo celebrano mangiano da soli a casa, invece, molte poche persone invece lo trascorrono come facevano gli antichi Romani.